Petto e coscia sono di certo i più conosciuti, apprezzati e consumati, ma i tagli del pollo sono davvero svariati. Oggi vi spiegheremo alcune differenze principali, offrendovi consigli e suggerimenti sul loro utilizzo in cucina.

  • Pollo a busto e pollo a busto con testa e zampe: la differenza tra i due tagli la si capisce già dal nome ed è solo a livello di confezionamento. Avendo a disposizione anche la testa e le zampe, questo taglio si distingue per la sua versatilità. Inoltre, entrambi i tagli, sono già eviscerati, e quindi perfetti per essere farciti con un tradizionale ripieno, o per essere cucinati, meglio se al forno con un gustoso contorno.
  • Petto: è il taglio più pregiato e apprezzato, non solo per la sua morbidezza e per l’assenza di grassi, ma anche per la sua estrema versatilità. Lo si può trovare sia intero che già diviso, oppure confezionato come sottili fettine o bocconcini.
  • Ali e alette: marinate o fritte, sono proprio da leccarsi i baffi. Le ali del pollo sono composte da due parti: la prima è l’ala vera e propria, più carnosa, perfetta da infornare o da cuocere alla griglia; l’aletta invece è la parte finale, più piccola e con meno carne, ma altrettanto gustosa.
  • Cosce e coscette: a seconda di dove viene effettuato il taglio, il loro nome può variare. Tecnicamente la coscia comprende il femore, la tibia e la fibula; mentre a ciò che viene denominata coscetta si aggiunge anche una piccola parte di dorso. Entrambi i casi sono l’esempio di un equilibrio perfetto tra la carne magra, distintiva del pollo, e il grasso della pelle che con la giusta cottura diventa croccante e saporito. Proprio per questo motivo è chiaro il perché siano tra i tagli, uno dei più consumati e amati da tutti.

Ma non è finita qua … all’appello mancano anche altri tagli, magari meno conosciuti, ma altrettanto prelibati e degni di nota. Scopriteli con noi nel prossimo articolo!